Grazie Padre Pio
Nazione/Anno: Italia 2001
Genere:
Sentimentale/drammatico
Regia:
Amedeo Gianfrotta
Personaggi principali:
Gigione (se stesso), Jò Donatello (se stesso), Sara (Cinzia Profita),
Don Franco (Mariano di Martino), Peppiniello (Antonio Allocca)


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Dopo averci deliziato per anni con canzoni memorabili e ‘capolavori ineccepibili dal successo internazionale’,
anche Gigione e Jò Donatello approdano al mondo della celluloide.
Inutile dire che “Grazie Padre Pio” è un super b-movie (se non omega…) dalla caratura ‘trashamente’ eccezionale,
irresistibile dalla prima all’ultima battuta (se mai ci fossero, perchè ci sono?...).
Gigione parte per una delle sue solite tournée trionfali raccomandando al figlio di badare alla madre e di studiare
(si perché Donatello è iscritto all’Università…ma ci rendiamo conto, ma guardatelo in faccia!!);
il sogno di Jò è comunque quello di intraprendere la disgraziata carriera di cantante al fianco del padre.
Ma l’incontro con l’amico Paolo, accompagnato da due buglie, stravolge i programmi di Donatello:
l’arrivo al ristorante non è altro che il principio di una serie di sequenze che vanno ben oltre il concetto di ridicolo.
Esilarante cioè che dice Sara, la buglia col rossetto sbavato che si innamora di Jò dopo cinque secondi:
“Ma lo sai che con le macchine ci sai proprio fare?...Si può organizzare una corsa!” Organizzare una corsa!!??
Ma come si fa! Praticamente è la stessa enfasi per dire”Ma allora potremo andare al cinema!”, o ancora,
”Lui non solo ci sa fare con le macchine, ma sa anche cantare molto bene...E’ figlio di quel padre”,
quel padre che cosa? Ma che cazzo vuol dire questa frase? E’ praticamente incompiuta!
Comincerà per Donatello la discesa nel mondo delle corse clandestine, sotto l’ala protettiva di un
insopportabile pseudo–camorrista, tale Don Franco, uscendo più volte vittorioso da gare condotte
ad una lentezza impressionante (vedere per credere…).
Gigione, di ritorno da date sicuramente sold out, farà di tutto per riportare il figlio sulla retta via,
fino ad arrivare alla drastica decisione di intraprendere un pellegrinaggio a Pietrelcina per chiedere
la grazia a Padre Pio, che sarà anche il luogo di una ‘commovente’ e ‘toccante’ scena di
riappacificazione tra i ‘Simon e Garfunkel campani dei poveri’.
Molte le scene clou: a cominciare dalle riprese di una interminabile e goffa manovra in curva
dell’autobus diretto a Pietrelcina (ma per forza tutta dovevano farcela vedere???), fino a quelle
inutili e di carattere documentaristico dei luoghi in cui è vissuto Padre Pio che accompagnano
la superlativa e grezzissima performance di uno slanciatissimo Gigione sullo stesso autobus,
supportato dal coro dei fedeli e da un micidiale frate-chitarrista che si improvvisa un novello
‘Jimmy Page dell’ordine dei Cappuccini’ (incredibile come suona a palmo aperto..).
Tutto questo senza tralasciare l’indimenticabile interpretazione della solita Sara, sconvolgente
nei suoi dialoghi ricchi di significato; basta prendere la scena degli scogli, nella quale, dopo aver
ascoltato una pallosissima canzone di Donatello, avrà il coraggio di dire: “No, non è che non mi
è piaciuta …E’ che penso a tutta quella gente che soffre e combatte quotidianamente per la libertà….
Ma adesso basta, via la tristezza, non stavi forse per baciarmi?”….Ma ancora peggio farà Donatello
con la sua inesistente reazione alla scoperta di Sara colta in fragranza a pomiciare con Don Franco:
”Donatello ti giuro non è come pensi tu!” (MA COME???). Eh si, perché Jò non ha tempo per i rancori,
in quanto dovrà godersi gli ultimi momenti patetici con la tipa, che ha deciso di partire per stare
vicino alla gente che combatte per la libertà.
Ora, io non dormo più la notte, per favore, se per caso sapreste dirmi chi sia la ‘gente che combatte
per la libertà’ avvisatemi! Sarei anche disposto a donarvi un rene per saperlo!
“Grazie Padre Pio” in tutta la sua caratura gustosamente amatoriale è una perla del brutto di
altissima qualità che non può essere tralasciata per nessun motivo.

GRAZIE GIGIONE, GRAZIE Jò DONATELLO!


by Richard Endolf

Frasi celebri

Paolo: "Lui non solo ci sa fare con le macchine, ma sa anche cantare molto bene...(Marta: E’ figlio di quel padre)"

Sara a Donatello : "No, non è che non mi è piaciuta …E’ che penso a tutta quella gente che soffre e combatte quotidianamente per la libertà…. Ma adesso basta, via la tristezza, non stavi forse per baciarmi?"

Donatello alla mamma: "mammà e chella gente non era poi tanto brutta"

Don Franco a Donatello: "'a parola di Don Franco è oro colato"

 

Alcuni spezzoni tratti dal film "Grazie Padre Pio"

 

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